Guerra e pace. Geopolitica e competitività
Il forum del Giornale di Vicenza dedicato alla geopolitica in collaborazione con Adacta
Il 22 luglio si è tenuto presso la MARGRAF SPA di Gambellara (VI) il secondo appuntamento del gruppo editoriale Athesis dedicato alla geopolitica. L’evento si è aperto con la presentazione da parte di Paolo De Muri di Adacta della ricerca “Imprese Venete e Vicentine: flussi commerciali e rapporti con l’estero 2023”. Keynote speaker della serata, l’analista geopolitico e direttore di Domino, Dario Fabbri
Vicenza, 22 luglio 2024 – Il 2020 l’anno del COVID, il 2021 l’anno post pandemico, il 2022 la crisi energetica e la guerra in Ucraina, il 2023 la stretta monetaria. Anni di notevoli e profondi cambiamenti nel quale le imprese venete e vicentine hanno dimostrato un grande capacità di resilienza, grazie anche ai solidi fondamentali economici e patrimoniali.
La ricerca di Adacta intende offrire alcuni dati quantitativi per collocare il Veneto e il Vicentino nel complessivo panorama internazionale del commercio internazionale.
La vocazione delle aree del Nord-Est è da sempre di grande apertura al mondo intero, testimoniata da scambi commerciali con l’estero che rappresentano in Veneto quasi la metà del Pil prodotto della Regione.
I dati del 2023, da poco rilasciati dall’ufficio statistica della nostra Regione, indicano esportazioni venete per 180 miliardi, quasi stabili rispetto al 2022, con il Veneto che si conferma al terzo posto in Italia (dopo Lombardia ed Emilia-Romagna) e con Vicenza con i suoi 23 miliardi di export sul terzo gradino italiano delle provincie esportatrici dopo Milano e Torino e prima di Firenze e Brescia.
Le importazioni del Veneto sono state invece di 63 miliardi, in calo di quasi 12 punti rispetto al 2022, con una flessione riconducibile sia ad una diminuzione della domanda, che alla riduzione dei prezzi delle materie prime. Più difficile stimare se è in corso un progressivo accorciamento di alcune catene di fornitura conseguenza dei grandi disagi che il COVID prima e le crisi internazionali adesso determinano lungo le traiettorie di movimento dei beni da e per i mercati esteri.
L’analisi di Adacta, condotta sui dati statistici 2023, ci mostra un territorio che destina larga parte delle sue produzioni di eccellenza in Europa (70,7% del totale con la Germania che ne assorbe il 14%) e in nord America (13%) mentre in direzione asiatica viaggia poco meno del 11% dell’export veneto.
Anche dal lato delle importazioni è l’Europa a coprire larga parte del fabbisogno veneto (72% dei flussi in entrata, di cui il 20% dalla sola Germania) mentre dalla Cina e dagli altri paesi asiatici arriva circa il 21% delle merci di provenienza estera, con un sensibile calo rispetto al 2022 proprio dei beni importati dal colosso cinese (-26%).
Nelle scelte di internazionalizzazione le imprese vicentine sono anche protagoniste di investimenti diretti nei paesi esteri attraverso proprie controllate così come investitori e fondi stranieri entrano nel capitale delle nostre migliori imprese. In un contesto nel quale le interdipendenze globali produttive e di fornitura sono prevalenti, la necessità di rafforzare la governance dei processi di produzione aumenta il peso dei gruppi multinazionali sui flussi del commercio.
Dati ISTAT del 2021 indicano che il peso delle multinazionali sull’export manifatturiero italiano è vicino al 77%, (di cui il 41% a controllo italiano) e supera l’80% dell’export, in questo caso con gruppi a controllo straniero che pesano per il 46%.
L’analisi di Adacta sugli ultimi dati disponibili indica che le imprese del Vicentino possiedono partecipazioni di controllo in 1.379 società estere, in larga parte residenti in Europa (53% del totale). Tra i Paesi che vedono la maggior presenza di società controllate da aziende vicentine ci sono gli Stati Uniti (188), la Germania (92), la Francia (81) e la Cina (73). In termini di fatturato sono la Francia, la Romania e la Repubblica ceca i paesi nei quali le controllate realizzano i maggiori valori, mentre i dipendenti da soci vicentini sono prevalenti in Romania (4.247) e Stati Uniti (1.972).
Ma sempre più spesso sono soggetti esteri che investono nelle nostre eccellenze: in base alla ricerca svolta da Adacta risultano oggi 319 società vicentine il cui socio di riferimento è straniero.
Sono un numero esiguo rispetto al totale delle nostre aziende ma hanno prodotto nel 2022 ben 13,7 Miliardi di ricavi (oltre il 18% del totale delle aziende vicentine con più di 1 milione di fatturato) e danno lavoro a 27 mila persone, circa il 7% degli occupati della provincia.
Sono soci stranieri che hanno la loro sede principalmente negli Stati Uniti (38), in Lussemburgo (34), in Germania (27) e in Francia (24). Sono proprio i francesi gli investitori che realizzano i maggiori ricavi nel vicentino: i dati del 2022 riportano un fatturato di società con sede in provincia che rispondono ad un socio transalpino di 3,9 miliardi e circa 4.500 dipendenti, seguiti da soci americani che fatturano nel vicentino 2,3 miliardi e danno lavoro a 5.500 dipendenti.